Questa sezione raccoglie il ciclo pittorico di dipinti contemporanei dal titolo Utopia (parola che deriva dal greco οὐ (non) e τόπος (luogo).
Fonte di ispirazione è il pensiero dell'etnologo ed antropologo Marc Augè che ha usato per primo il termine nonluogo (lo ha fatto nel 1992, nel titolo di un suo libro che è stato poi tradotto nel 1996 con il titolo in italiano di Nonluoghi) dandogli il significato di luogo privo di un'identità, quindi un luogo anonimo, un luogo staccato da qualsiasi rapporto con il contorno sociale, con una tradizion e con una storia. |
Dipinti contemporanei: le opere
I miei Nonluoghi pittorici diventano una proiezione esterna del sentire umano: in questi scorci la speranza, la paura, la noia e il gioco si interrogano sia sul loro essere, sia sul loro vagare e sulla incapacità di creare relazioni autentiche.
Utopia è per me il luogo contemporaneo che non esiste ed è il luogo dell’incontro autentico, è il punto di ritrovo interiore di tutti gli esseri umani. Siamo fuori dalla realtà quotidiana.
Utopia è per me il luogo contemporaneo che non esiste ed è il luogo dell’incontro autentico, è il punto di ritrovo interiore di tutti gli esseri umani. Siamo fuori dalla realtà quotidiana.
Dipinti contemporanei: la recensione di Alessandra Redaelli
Computer grafica e fotografia si mescolano nella pittura particolarissima di Massimo Falsaci dando vita a immagini sintetiche, fresche, come ritagliata sulla tela, costruite in campiture dai colori acidi che emergono come apparizioni dal bianco abbagliante del fondo. I soggetti sono architetture metropolitane colte in inquadrature trompe-l'oeil oppure corpi fermati in immagini dai contorni imperfetti, come istantanee scattate troppo in fretta.
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